10 dicembre 2011 – Flaminia e Tuscia

Ancora un sabato in moto…
Ci vediamo con Simpleflower a Trastevere poco prima delle 8e30; pochi convenevoli e si parte subito. Invece con Freeblue ci vediamo al solito posto sulla Flaminia, perchè quando è passato a Trastevere noi eravamo già andati da qualche minuto.
Sincronizziamo le radio, oramai non credo ne faremo più a meno, ed iniziamo il nostro giretto; il fondo stradale è umido ed un pò scivoloso, caratteristica più o meno costante di questo periodo dell’anno, ma noi guidiamo con attenzione e prudenza.
Arriviamo a Civita Castellana, uno stop per una bevanda calda ci sta tutto nonostante non faccia assolutamente freddo; pochi minuti al bar e siamo di nuovo sulla strada.
Il cielo è coperto, ma non piove; prendiamo solo qualche goccia fra Corchiano e Vignanello, per un paio di chilometri, ma nulla più; passiamo Vallerano, Canepina e siamo sulla Cimina, che seguiremo fino a Viterbo. Una volta arrivati sulla Cassia vorrei proseguire per Montefiascone ma da quella parte è nero come la pece, meglio evitare e dunque ci buttiamo sulla Tuscanese, fino ad arrivare, ovviamente, aTuscania.
Parcheggiamo, ci facciamo un giro a piedi per il paese, poi a rimirar corvi e ruderi templari dal belvedere; pranzetto al nostro solito posto, ottimo e più che economico.
Usciamo motlo soddisfatti dalla trattoria e poco dopo siamo di nuovo in moto… La Vetrallese, poi a Cura deviamo per Blera.
Incrocio, dovrei svoltare ma tiro dritto perchè mi sono ricordato di una cosa e la voglio far vedere a Margherita ed Andrea: la vecchia stazione di Civitella Cesi.
Ci fermiamo davanti alla stazione e scendiamo dalle moto, un rapido consulto ed alla prevedibile risposta di Freeblue si aggiunge il consenso di Simpleflower ed è presto fatto: scendiamo con le moto la scarpata piena di fango ed acqua e siamo sulterrapieno dove una volta c’erano i binari… facciamo qualche chilometro in direzione di Civitavecchia, in alcuni punti il fondo battuto lascia spazio a fosse con fango ed acqua; andiamo avanti, passando anche tratti dove la ferrovia camminava incassata fra le pareti di tufo, poi decidiamo che va bene così e torniamo indietro.
Saliamo la scarpatella e siamo di nuovo sull’asfalto, riprendendo il percorso ceh avevamo lasciato.
La strada è piacevole, da un pò è uscito anche il sole e si sta benissimo; Vejano, Oriolo, Manziana ed infine, passando per il bosco, Sasso e l’Aurelia.
280 km, una bella giornata in moto ed in compagnia ed il piacevole fuori programma della ferrovia, il tutto in perfetto Babbaluci style.

Alla prossima, amici!