28-29 luglio 2012 – Abruzzo

Dopo aver riempito una decina di pagine nel forum, per lo più di cazzate varie, l’argomento *due giorni in Abruzzo* finalmente si concretizza.
Sabato mattina ci incontriamo alla stazione di servizio sulla Roma – L’Aquila, la solita: Murdok, MrSergio e Francesca, io -Ulysse- e Lucilla.
Dopo la colazione e dopo aver perso un pò di tempo in chiacchiere ci avviamo; una ventina di chilometri ed usciamo dall’autostrada, a Vicovaro.
Si prosegue sulla Tiburtina, la proposta di MrSergio è di percorrere la Sublacense fino a Subiaco, appunto, ma dato che io sono solito calare un carico a mia  volta propongo di raggiungere Subiaco con una strada alternativa. Detto, fatto! Ci regaliamo anche una salita a Cervara, il comune più alto del Lazio, per ammirare la vallata ed i paesini incastonati sui monti circostanti.
Dopo la sosta riprendiamo la strada che ci porta a Subiaco e da qui, attraversanto il caotico centro urbano, saliamo a Jenne. Strada percorsa mille volte ma sempre piacevole, sia dal punto di vista motociclistico che paesaggistico.
A Trevi facciamo una sosta panino, seduti all’ombra degli ombrelloni di un bar-alimentari. Ce la stiamo prendendo comoda, avremmo appuntamento con i Pallini, Yamarero e compagnia bella al più tardi alle tredici e trenta a Fonte Vetica.
Ripartiamo. Il passo è buono senza però strafare e la strada, divertente e curvosa, ci porta fino a Capistrello; qui il famigerato navigatore di MrSergio si produce in una performance di tutto rispetto facendoci arrivare al casello di Avezzano con un arabesco che farebbe venire il mal di testa ad una mosca! Cose che capitano, ci ridiamo sopra non senza averlo adeguatamente per il culo. MrSergio incassa ed abbozza, sa bene quali sono le regole e le tendenze del gruppo… Arrivati al casello Murdok ci saluta, prendendo a malincuore la via di casa. La cosa dispiace non poco anche a noi, ma la famiglia ha ovviamente la priorità.
Non abbiamo più tempo per seguire l’itinerario originale ed allora invece di farci il piccolo tratto di A25 previsto allunghiamo fino a Popoli, una trentina di chilometri in più di autostrada. Risparmiamo solo dieci chilometri ma recuperiamo una quarantina di minuti. Usciti dalla A25 imbocchiamo prima la SS17 e successivamente la SS17 bis; la strada è un toboga tutto in salita ed rapidamente ci porta a Fonte Vetica; sono le quattordici, solo mezz’ora di ritardo ed ovviamente ora sono io ad essere preso per il culo da Yamanero & co. Incasso ed abbozzo, come è giusto.
Da Mucciante c’è il solito caos, il solito vento, il solito sole cocente; dai barbecue si innalzano segnali di fumo con le quali le piccole tribù di amici e familiari comunicano l’una con l’altra: “c’ho fame”… “pure io”… “io deppiù”.
Noi preferiamo dei panini con prosciutto, salame e surplus di formaggio, comunque non meno gustosi dei soliti arrosticini. Ci lessiamo un pò al sole dato che ai tavoli non c’è un filo di ombra manco a pagarlo oro; le bevande si scaldano subito ed infatti io bevo acqua, odiando birra, vino e bibite varie se non ghiacciate.
Rifocillarsi tutto sommato non ci porta via molto tempo; ci facciamo un giro per le misere bancarelle piene di cineserie varie che pure ci attraggono ma solo se perfettamente inutili, veramente originali ed orrendamente kitsch.
Nel frattempo Yamanero ed Enzo, con le rispettive moto e compagne, prendono la strada del B&B per un riposo non so quanto meritato!
Noi quattro, in compagnia dei Pallinidi e per par condicio degli Istrioidi, accompagniamo MrSergio e Francesca al campeggio, davvero poco distante dal nostro B&B; vogliono fare l’esperienza della tenda + moto e così li aiutiamo (aiutiamo?) a montare la tenda, come si può immaginare fra mille cazzate; l’avesse montata da solo avrebbe fatto in due minuti…
Ci accomiatiamo dandoci appuntamento a più tardi per un aperitivo e la conseguente cena. Nel frattempo Pallina è in contatto con Piero850 che sta arrivando da Bologna e che si unirà a noi per passare la serata insieme.
Salutate le due Giovani Marmotte io, Lucilla, Hystrix e Pallina raggiungiamo il B&B dove abbiamo un appartamentino in comune. Doccia, con tutta calma, e poi si esce di nuovo per ritornare al campeggio; Yamanero, Patrizia, Enzo e Tiziana preferiscono restare al B&B per una cena casalinga.
Arriviamo al campeggio e troviamo MrSergio e Pannocchietta seduti al tavolo di legno fuori della trattoria, in pieno relax a sorseggiare l’uno una birra e l’altra un calice di rosso. Ovviamente ci adeguiamo subito, accomodandoci anche noi per assumere la giusta quantità di alcool pre cena. Ci tengo a dire che in questo siamo abbastanza moderati: quando siamo in viaggio nei vari spuntini e ristori non beviamo mai nulla di alcoolico e la sera, pur lasciandoci andare a libagioni più serie e sostanziose, non eccediamo mai il limite dle buon senso.
Dunque, mentre eravamo intenti a sorseggiare i nostri *svegliarini* arriva Piero850 con al seguito Luba; baci, abbracci, passiamo del tempo e poi finalmente tutti a tavola.
Conoscevo il posto ma non avevo mai avuto occasione di fermarmi a gustare la cucina, che si è rivelata una piacevolissima sorpresa: gente simpatica, cordiale e disponibile; cucina di tutto rispetto, risultato di un degno lavoro di una ragazza bella e brava. La cena è stata dunque un successo sotto tutti i punti di vista, incluso il breve soggiorno alla cassa!
Abbiamo fatto tardi, due chiacchiere due fiori del ristorante e poi tutti a nanna per un meritato riposo.
La mattina dopo, dopo aver caricato i pochi bagagli, inutilmente aspettiamo Piero850 e Luba; Enzo scorrazza su e giù con la moto; Yamanero traffica con la sua GS ed il di lei antifurto; arrivano MrSergio e Pannocchietta e ci trovano intenti a chiacchierare nel giardino del B&B; conciliabolo e poi visto che il B&B aveva praticamente perso la seconda B andiamo alla ricerca di un bar; Enzo sparisce prima che l’ultimo di noi sia in sella, Yamanero non passa per quelle strade ed allora decidiamo di dirigerci a Castel del Monte, per la suddetta colazione ed il rifornimento, mentre i Pallinidi ci salutano e vanno alla ricerca di Pero850.
Portaportese alle 10 di mattia è un deserto in confronto alla piazza del paese: moto su moto, parcheggiate ovunqe, anche dove logica ed educazione non vorrebbero. A fatica faccio il pieno alla moto, a fatica riusciamo a trovare un tavolo libero e fare colazione. Partiamo, ovviamente con pretese di percorso molto meno ardite rispetto alle intenzioni pre partenza. Saliamo alla piana di Fonte Vetica, torniamo verso Campo Felice ma all’incrocio tiriamo dritto per Fonte Cerreto. Anche qui c’è un bel caos di moto e possiamo ammirare l’improvvisato zoo motociclistico che comprende comuni esemplari di deficienti domenicali: quello che ti inchioda davanti, quello che parte a razzo da bordo strada. Fra i deficienti anche dei zelanti *commissari di percorso* che, come tanti suricate, sono sull’attenti pronti ad indicare ad ogni motociclista che passa la direzione da prendere per la moto magnata di turno; peccato che noi non facciamo parte di codesta brigata e si sbracciano inutilmente… ma lo sapete che hanno inventato le pettorine per contrassegnare le pecore dello stesso gregge?!?
Proseguiamo, siamo sulla provinciale che ci porterà a Passo delle Capannelle, dove sosteremo per qualche foto ricordo. Riprendiamo la marcia, la discesa verso Antrodoco è spettacolare per tre quarti del tragitto; arriviamo nella predetta località che è giusto ora di farci uno spuntino: una pizzeria nella piazza è quanto di meglio ci possa essere: tavolo di fianco alle moto; quasi all’ombra, basta spostarlo di una trentina di centimetri; pizza, bevande a temperatura adeguata. Appena ci sistemiamo la pizzeria chiude e restiamo gli unici avventori. Antò, fa caldo… ma tanto! Sostiamo le moto all’ombra per non ustionarci il punto di contatto con la sella; qualche minuto e ripartiamo, direzione Rieti, Salaria, Roma. La strada è stranamente e piacevolmente deserta o quasi, andiamo spediti; ci gustiamo il fresco del lungo tunnel a Rieti e senza soste arriviamo all porte del GRA. Qui ci fermiamo per i saluti di rito, io e Lucilla abbiamo ancora cinquanta chilometri prima di arrivare a casa.
Anche questa gita è andata nel migliore dei modi: belle strade, guida divertente ed in sicurezza, bei posti, la compagnia di Murdok almeno per la mattinata del sabato; gli amici lontani che per forza di cose vediamo ogni tanto: Pallina, Hystrix, Yamanero, Patrizia, Enzo, Tiziana e gli ancora più rari Piero850 e Luba.
Motociclisticamente è stata una uscita senza troppe pretese, non abbiamo certo pianto per aver tagliato parte del percorso in quanto per forza di cose l’uno o l’altro tratto capitano sempre nei nostri giri; però è stato appagante per i bei posti che abbiamo attraversato ma soprattutto per aver passato del tempo in compagnia ed amicizia. Non solo il gruppo dei Babbaluci negli ha ha subito una sorta di selezione naturale per la verità con la perdita di pochissimi elementi, ma anche la mischia di coloro che marginalmente o in rare occasioni fanno parte del nostro gruppo ha subito una conformazione tale che quando ci incontriamo anche se è molto tempo che non ci vediamo sembra sempre che ci siamo salutati appena il giorno prima.
Grazie a tutti ed un pensiero a coloro che pur non avendo partecipato alla gita sono stati sempre nei nostri pensieri e nei nostri discorsi.

Alla prossima, Amici!