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17-18 novembre – Chianti

LE FOTO

Uscita sofferta nella programmazione.
Mille cambi, causa meteo e poi causa paura del meteo 🙂
Formazione non completa, Luca e Sergetto alle prese con impegni lavorativi, ma alla fine si parte.
Appuntamento da me, in quanto fra rinvii ed impegni non avevo fatto in tempo a finire dei lavoretti sulla moto.
Tutti si presentano molto prima delle 10, l’orario concordato.
Massimo, amico di vecchissima data ma nuovo nelle uscite di questo gruppo, pur arrivando in anticipo è comunque l’ultimo, per cui tocca a lui pagare la colazione.
Non ci sarebbe stato bisogno di puntualizzare perchè comunque lui, come da sua abitudine, era già andato a sbattere le ginocchia alla cassa.
Dopo la colazione ci mettiamo in cammino e passiamo Manziana, Oriolo, Vejano per andare a prendere la Cassia.
Arrampicandoci sulla salita del Sasso e vedendo Marsilio, Claudio e Massimo dietro di me non potevo non pensare a quando, secoli fa, eravamo gli stessi che cavalcavamo Vespa, Corsarino e Garelli!
Procediamo senza intoppi, è venerdì e non c’è traffico.
La Cassia ci porta fino sotto San Quirico d’Orcia, dove siamo costretti a prendere una deviazione causa strada interrotta.
Arriviamo a Pienza, rifornimento e si riparte, dobbiamo andare a riprendere il percorso originale dunque torniamo verso San Quirico e prendiamo una strada alternativa.
In breve siamo sulla Lauretana, splendida, panoramica, curvosa, un continuo saliscendi per le colline delle Crete Senesi.
Arriviamo alla sosta spuntino che è già abbastanza tardi e per giunta sia il nostro ristoro che il forno sono chiusi per ferie.
C’è poco da fare, la zona non offre alternative e ci rimettiamo in cammino.
Saliamo per Gaiole, arriviamo da I’ BABBO ma anche questo è chiuso, o meglio, si è trasferito.
Pochi chilometri e siamo a Radda, qui c’è un bar gastronomia dove già altre volte ci siamo fermati. Un paio di taglieri di affettati e formaggi, due bottiglie di acqua e la pratica è sbrigata.
Ma sono oramai passate le 16, dobbiamo fare ancora strada per arrivare al convento, andiamo spediti, una Jeep dei Carabinieri ci costringe a rallentare ma riusciamo ad arrivare con ancora un pò di luce.
Un tramonto spettacolare, che sarebbe stato opportuno da fotografare ma non c’era veramente tempo per fermarsi ancora.
Posteggiamo le moto al chiuso, prendiamo l’esiguo bagaglio e ci dirigiamo alla reception.
Preso possesso dell’appartamento ci distribuiamo nelle stanze e dopo un rapido cambio di mise siamo di nuovo fuori.
Giretto nel chiostro, ce ne sono addirittura due, foto e poi immancabile riunione intorno al tavolo del bar per l’aperitivo. Un rito irrinunciabile!
Fra chiacchere e cazzate si fa l’ora di cena.
Pici, tagliata, cicoria, patate, carciofi, vino, dolce e qualcuno conclude il simposio con grappa, amaro e vinsanto.
Due passi sotto il porticato e siamo di nuovo nell’appartamento.
Il divano diventa il set di un talk show, si parla di tutto, gnocca, moto, calcio, politica e terminato lo spettacolo ci ritiriamo nelle nostre stanze. Io e mio fratello a piano terra, Claudio e Massimo al piano superiore.
Le discussioni portano ad una conclusione unanime, ovvia: Claudio er Roscio è uno prevenuto, parecchio! 🙂
Ed è già domani!

Sabato, il giorno del rientro.
Appuntamento per la colazione alle 8e30, il proposito è di partire alle 10 per far sì che l’aria si scaldi un pò ed evitare il pericolo nebbia.
Alla fine, però, partiamo un pò prima perchè qualcuno scalpita.
Comunque fa molto meno di ciò che dicevano le previsioni e di quanto pensavamo noi.
La strada è scorrevole, non c’è ancora traffico. Nonostante procedessimo al trotto in breve arriviamo ad .
Mi fermo al bar/pasticceria, produzione napoletana, bontà freschissime esposte al bancone.
Un cappuccino ed un maritozzo con la panna aumentano il grado di comfort e si può riprendere la strada.
Per dovere di cronaca si registra il pagamento da parte di Claudio, che caso strano 😀 è stato l’ultimo ad uscire dal parcheggio dell’albergo.
Riprendiamo il cammino facendo in senso inverso, rispetto al giorno prima, la Lauretana.
Oggi abbiamo tempo per fare delle foto e ci fermiamo al belvedere per immortalare le Crete Senesi.
Dopo Asciano prendo una strada alternativa a quella usuale. In breve, passato il blocco di San Quirico, siamo sulla Cassia. Procediamo con andamento allegro ma non esagerato, rifornimento dalle parti di Centeno e sosta al solito chiosco per un panino.
L’ora è quella giusta, relax, c’è anche un sole piacevole, Scambiamo due chiacchiere con una coppia e ci rimettiamo in marcia.
Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone ed una Cassia da sabato del villaggio ci porta a Sutri.
Sosta saluti, io prendo la strada di casa evitando di immergermi nel delirio del GRA.
Gli altri procedono sulla statale ed il saluto di rito è stato un “grazie, alla prossima!”
Nel breve tragitto che mi separa da casa già penso alla prossima uscita, a dove andare e soprattutto sperando di vedere il gruppo completo, che è sempre uno spettacolo!

GRAZIE A TUTTI!

14 novembre – Molise

Dopo mesi di astinenza causa restrizioni COVID finalmente si apre uno spiraglio per una gita in moto.
Ci concediamo due giorni ecome meta scegliamo il Molise, esattamente il paese di Carovilli.
Appuntamento alla solita (una delle due) area di servizio sul GRA.
Qualche chilometro di GRA e proseguiamo sull’Appia, passiamo i Castelli Romani, Artena e Colleferro.
Proseguiamo attraversando la Ciociaria: Alatri, passiamo sotto Fumone che evoca lontane e gloriose gesta di gioventù.
Veroli, Isola Liri ed infine Cassino.
Saliamo verso Terelle, strada magnifica per il panorama ma non molto ben tenuta.
Dopo Terelle si presenta un problema: strada chiusa. Tornare indietro si potrebbe ma non essendoci alternative dovremmo fare parecchi chilometri per ricongiungerci al percorso ed allora scatta la caparbietà.
Uno spazio per passare a piedi c’è, fra la recinzione in metallo che protegge la frana ed il guardrail. Ma le moto non ci passano.
Smontiamo le valige, le trasportiamo a mano fin oltre il blocco e con un pò di pazienza e di testardaggine facciamo passare le moto.
Pochi minuti per rimontare le valigie e ripartiamo.
Arriviamo ad Atina, ci fermiamo presso il locale Roma Club, due chiacchiere e ci informiamo su dove poter mangiare qualcosa.
Poco più avanti c’è un albergo/ristorante, parcheggiamo e siamo dentro.
Un buon primo, acqua minerale DOC, una buona annata, caffè, paghiamo l’esiguo conto e ci dirigiamo verso Carovilli.
La strada ancora da fare non è poca, ritmo andante.
Arriviamo che sono quasi le diciannove, il gestore della locanda ci indica dove poter parcheggiare, camera, che più piccola non si può, doccia e siamo pronti per la cena.
Locale spartano, arredato con oggetti e bandiere della guerra civile americana.
La cena è ottima, zuppa, carne e contorni prodotti in loco e sapientemente cucinati, piatti contadini saporiti e molto gustosi.
Siamo solo noi ed una coppia con un bambino, pace assoluta!
Dopo il dolce ed un liquorino locale torniamo in camera, ci attende un sonno profondo, immersi nel silenzio assoluto!
La mattina buona colazione, conto, bagaglio e si va.
Il tempo non è buono, qualche goccia di pioggia.
Attraversiamo di nuovo il tratto montuoso, strade non facili, ed arriviamo ad Isernia.
Qui decidiamo di prendere l’autostrada, ora piove a dirotto ed è meglio rientrare quanto prima e su strada meno impegnativa, anche se il traffico, i camion ed i pullman dell’autostrada non sono certo il meglio in fatto di sicurezza.
Una guida prudente, non è importante correre ma non si deve perdere tempo.
Sosta alla stazione di servizio prima del casello di Roma Sud, rifornimento e via di nuovo.
Anche questa avventura è andata in porto, speriamo che la situazione virus migliori e possiamo farne delle altre.
Come sempre un sentito grazie a MrSergio per esserci, sempre!