26 luglio 2009 – Orvinio e Caprarola

Uscita quasi estemporanea, senza pretese; un giro messo su all’ultimo minuto ma non per questo meno gratificante.
Ci vediamo alle otto e trenta sulla Tiburtina, minuto più minuto meno, al distributore dopo il raccordo: Poldo, Ste, Dennykey, Freeblue e Ulysse con Lucilla.
Partiamo che sono circa le otto e cinquanta; Danilo ci guida attraverso la palestra motociclistica di Lanti: Marcellina e San Polo dei Cavalieri, per evitare Tivoli. Brevissima sosta per ammirare dall’alto le cascatelle di Villa Gregoriana e si riparte immediatamente, alla volta del primo bar.
Espletate le formalità al bancone, con un Poldo generoso che va a sbattere, motu proprio, le ginocchia alla cassa, si riparte… Si riparte per modo di dire: giro di qualche isolato e siamo di nuovo davanti allo stesso bar! Poco male, cose che succedono a chi sta davanti, anche io non ne sono esente. Un fischio alla pecorara fa imboccare al caprone Denny la giusta direzione; dopo aver percorso lo splendido tracciato fino a San Polo, siamo di nuovo sulla Tiburtina. All’incrocio un gesto molto eloquente di Denny indica che è il mio turno; passo avanti ed in breve, dopo un tratto veramente piacevole della Tiburtina, siamo a Vicovaro. Da qui si sale verso Licenza e poi Orvinio, su una strada che è il locale Mugello.
Passato Orvinio si scende, attraversando Poggio Moiano dove dietro una curva quasi a novanta gradi c’è una simpaticissima, imbranata automobilista che sta facendo retromarcia bella attaccata al marciapiede, in modo da nascondersi meglio che può alla vista di chi sopraggiunge!
Arriviamo alla fine della discesa all’incrocio con la Salaria; Ste, che recentemente ci aveva quasi abituati ad essere con noi per tutto il giorno ed anche oltre, come alla nove passi, prende la strada di casa… Baci e abbracci, quindi, e ci lasciamo con la promessa di un bel giro ad Amatrice al suo rientro dalle ferie.
Noi proseguiamo; i fanciulli intanto si stanno divertendo scambiandosi le moto.
Abbiamo dato appuntamento a Daniela, Greta e Silvia alle tredici e trenta a Caprarola, ma una rapida occhiata all’orologio mi fa intuire che con tutto il tempo che abbiamo perso nelle fermate, complice il caldo che induce a sostare all’ombra più del necessario, non arriveremo mai all’orario fissato. Quindi come pianificato proseguiamo sulla Salaria ma anzichè prendere ad Ornano la deviazione per Montenero ed andare a percorrere un tragitto molto bello ma intricato che attraverso la Sabina ci avrebbe portato sulla Flaminia, arrivo fino alle porte di Rieti per poi salire per un più scorrevole ma comunque piacevolissimo e sinuoso percorso fino al Monte Tancia; da qui dovremmo passare Poggio Catino e dirigere verso Casperia, ma arrivati in paese troviamo la strada chiusa, forse per una festa di paese. Siamo costretti a deviare verso Poggio Mirteto, il che ci costerà una trentina di Km in più, ma andando avanti riconosco una stradina che anche se disconnessa in breve ci porta sulla Provinciale Sabina. I trenta Km li abbiamo risparmiati ma è comunque tardi e dato che evidentemente la giornata sembra essere caratterizzata dalle strade chiuse, a Torri in Sabina troviamo un blocco: strada chiusa fino alle venti causa corsa in discesa di carrettini di legno su cuscinetti a sfera. Ci fermiamo qualche minuto, giusto per vedere l’apertura della pit lane e la partenza dei primi piloti per il warm up…
E’ tardi, è veramente tardi: fatto un giro per riprendere la provinciale punto direttamente su Caprarola, evitando purtroppo il resto del giro: Gallese, Vignanello, Soriano, Cimina prima di arrivare a destinazione, quindi giunti ad incrociare la Flaminia a Borghetto passiamo per Fabrica e Carbognano ed arriviamo addirittura con quindici minuti di anticipo all’appuntamento. Non solo: saliamo attraverso il paese per raggiungere Palazzo Farnese mentre Daniela in auto ci precede di qualche decina di metri!!!.
Parcheggiamo, Danilo fa della sua auto un guardaroba per caschi e giacche e dopo esserci goduti questi quindici minuti di bonus giriamo l’angolo della piazza per entrare da Bella Gioia.
Ci sbafiamo una prima bordata di pici, ognuno assecondando i propri gusti: ai porcini, al ragù e pecorino, al pomodorosalsicciaepeperoncino. Intanto la tele della trattoria trasmette il british gp, la 125…
I pici sono talmente buoni che Freeblue propone una seconda bordata, cambiando ognuno il gusto precedente: lo assecondiamo io, Poldo ed una sorprendente Lucilla. Danilo decide per un più leggero Cingiale al sugo, Silvia prende delle patate al forno, ordinate pure da Free e consivise fra i commensali, Daniela sceglie un invitante sformato di patate con zucchine e formaggio… L’acqua scorre come alle cascatelle di Villa Gregoriana, ne facciamo fuori veramente tanta anche perchè il pur pochissimo vino che ci concediamo quando siamo in moto non è un granchè. Nel frattempo parte la 250 ma la vediamo poco perchè una semibabbiona del tavolo a fianco preferisce vedere Elisa di Rivaombrosa, restandone rapita ed isolandosi completamente dal resto della famiglia!!! Vabbè, noi intanto abbiamo da fare con i pici e le altre pietanze, ma appena saziato l’appetito, con buona pace della babbiona, siamo di nuovo sul gp.
Finisce anche la 250 e si avvicina il momento clou della motogp… cerchiamo di trastullarci ed allungare la permanenza al tavolo… caffè, dolce, gelato, altre carrettate di acqua, scambi di battute con Carlo, il proprietario della trattoria; siamo rimasti solo noi e gli chiediamo se possiamo restare a vedere la gara: oltre a dare l’assenso ci dice: “ahò, chiamateme quanno partono…” meglio di come previsto ed immediatamente disponiamo le sedie a semicerchio, io e Danilo seduti a cavallo ed impugnando la spalliera come se fosse un manubrio… non riesco a vedere al motogp in un altra posizione.
Intanto ordiniamo altra acqua e caffè e Poldo comunica a Carlo che se non vince Valentino noi non paghiamo il conto!
La gara va come va, il conto lo paghiamo anche se Vale è caduto ma ha comunque incrementato il suo vantaggio in classifica… ed il conto arriva: solo ventuno euro a testa!!!
Finito il gp finalmente usciamo; ci salutiamo, ognuno prende la propria strada di casa.
E’ stata una bella giornata, il giro è stato piacevole nonostante le deviazioni ed è stata anche una buona occasione per salutarci prima delle vacanze di alcuni.

Come si dice in questi casi: alla prossima… E grazie a tutti per la splendida giornata!!!